Relazioni di qualità

Nel percorso formativo di una corale parrocchiale spesso ci chiediamo <<Cosa stiamo facendo? Per chi? Qual è il nostro obiettivo?>>. E’ evidente che senza rispondere a queste domande si rischierebbe di imbattersi in un viaggio senza meta, dove cammini – magari anche molto- ma con l’impressione di non esserti spostato.

Qualcuno (e li conosciamo) tenta la via della qualità “a tutti i costi”, qualcun altro si accontenta di fare solo il servizio liturgico minimo, mentre altri si perdono nei meandri dei concorsi per corali e dei concerti altisonanti (conosciamo anche questi). Musica si, ma l’uomo dov’è?

Vent’anni nella musica corale mi hanno insegnato che il fondamento dei cori è costruito sulle relazioni di qualità! E la musica? Viene dopo, ma arriva … Quando si parte dall’esperienza della relazione cristiana tra le persone, essa traspare nel gesto artistico della corale perché note ed armonie si caricano dello spirito delle persone, dando vita alla musica che diviene preghiera.

Cantando nei cori, quindi, non pensiamo alla nota più intonata, a quella più alta oppure al ritmo ma concentriamoci primariamente sulla gioia di condividere l’esperienza del’uomo nella musica.

M.C.

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